“Thank you for giving me the
opportunity to manage this unique and wonderful project. I arrived in
Livingstone with a rucksack full of goodwill and now I leave Livingstone with
many suitcases full of experience. I leave a piece of my heart at Olga’s. I
hope you will look after it.”
I hope I did not cross the line by using a private
communication of Giuseppe’s as opening lines of this post, but nothing better
than these words can express the spirit with which Giuseppe set off on this
African adventure.
When he arrived in Livingstone as International Civil
Service volunteer in 2008, Giuseppe was a young man keen to do, to learn and to
try his hand even at things he was not completely familiar with. Thanks to his
versatility he managed to promote and develop an extremely ambitious project,
at the heart of which was a huge challenge: a pizzeria restaurant in the heart
of Africa.
Chef, pizza maker, trainer, organiser, bricklayer,
maintenance man, head of administration, manager, human resources manager …. I
cannot think of anything else, although I know there are many other areas
which, thanks to his determination, patience and a good dose of stubbornness,
Giuseppe tackled and managed to become proficient in.
Hi wife Mishongo, a girl with a difficult past who
managed to gain an education and an active professional role, an attentive,
loving mother, a friend as well as colleague to Olga’s staff.
During his last meeting with the staff in Graziella’s
garden, before flying to Italy, Giuseppe reminded everyone how much he had talked
during the last 5 years. It’s true: his words gave everyone the chance to grow,
both as professionals and as human beings. We all said goodbye to a boss who
has also been a father, a brother, a teacher, an adviser, a helping hand. And
we also said goodbye to a colleague who urged us to soldier on and to work with
determination in order to keep up the results we had achieved. The legacy he
leaves is hard to follow; yet with patience and generosity, as well as pizzas
and farfalle with bolognaise sauce,
Giuseppe was also able to show us the road towards personal responsibility and
autonomy. And this is his greatest gift. So, full speed ahead Giuseppe and
Mishongo! Your new adventure is about to start and we are certain it will bring
you many satisfactions. We will try our best to treasure the piece of your heart
you left down here. So, bondatae mambile and bomae mambile
(I apologize if my lozi is far from perfect and for non-Zambians the meaning is ‘father of twins’ and ‘mother of
twins’), we’re sure you will be so proud when you come to visit with Gerardo
and Liseli !
Italian Version
Giuseppe
e Mishongo sono tornati in Italia
“Vi ringrazio di avermi dato la possibilità di
gestire questo unico e magnifico progetto. Sono arrivato a Livingstone con lo
zaino pieno di buona volontà e posso ora dire che lascio Livingstone con tante
valige piene di esperienza. Lascio comunque un pezzo del mio cuore ad Olga’s.
Spero che ve ne prendiate cura.”
Spero
di non prevaricare una comunicazione privata di Giuseppe, utilizzandola come
apertura di questo post, ma niente meglio di queste parole esprimono lo spirito
con cui Giuseppe ha affrontato questa avventura africana.
Giuseppe,
un ragazzo arrivato a Livingstone come Servizio Civile Internazionale nel 2008,
con la voglia di fare, di imparare, di sperimentarsi anche in ambiti che non
gli erano del tutto familiari, che con la sua versatilità è riuscito a
promuovere e far crescere un progetto molto ambizioso che conteneva una grande
sfida: un ristorante pizzeria nel cuore dell’Africa.
Cuoco,
pizzaiolo, formatore, organizzatore, muratore, manutentore, responsabile
dell’amministrazione, manager, gestore delle risorse umane … non mi viene in
mente altro ma so che ci sono tanti altri ambiti che con determinazione,
pazienza e una buona dose di testardaggine, ha affrontato e fatto suoi.
Mishongo
sua moglie, una ragazza con una vita non facile alle spalle, che si è
conquistata con forza un’istruzione e un ruolo professionale attivo come donna,
una madre attenta, amorevole, un’ amica oltre che una collega per lo staff di
Olga’s.
Giuseppe
nell’ultimo incontro con lo staff nel Graziella’s garden prima di volare in
Italia, ha ricordato di aver parlato molto
in questi 5 anni. E’ vero: le sue parole hanno dato a tutti la possibilità di
crescere professionalmente e umanamente. Tutti noi abbiamo salutato un boss che
è stato anche padre, fratello, maestro, consigliere, aiuto. E abbiamo salutato
una collega che ci ha sollecitato con forza a tenere duro e a lavorare con
determinazione per mantenere i risultati ottenuti. Abbiamo da raccogliere
un’eredità difficile ma siamo anche
molto fiduciosi perché, con pazienza e generosità, oltre alle pizze e
alle farfalle al ragù, Giuseppe è stato capace di avviarci sulla strada della
responsabilità personale e dell’autonomia. E questo è il dono più grande.
Quindi : avanti tutta Giuseppe e Mishongo ! La vostra nuova avventura comincia
e qui siamo tutti certi che sarà piena di soddisfazioni. Per parte nostra
faremo del nostro meglio per custodire con amore quel pezzo di cuore che avete
lasciato quaggiù. Quindi bondatae mambile e bomae mambile (se il lozi non è perfetto chiedo scusa, per i non zambiani il
significato è “padre di due gemelli” e “madre di due gemelli”) vedrete come
sarete orgogliosi quando verrete a trovarci con Gerardo e Liseli !